1 giorno dopo la fecondazione in vitro
Cosa si osserva il giorno dopo la fecondazione?
17-20 ore dopo l’inseminazione, gli ovociti vengono osservati al microscopio invertito con un ingrandimento di 400x per rilevare se si è verificata o meno la fecondazione. Un ovocita fecondato è quello che presenta due pronuclei, corrispondenti ai codici genetici maschile e femminile.
Possiamo trovare ovociti correttamente fecondati, ovociti non fecondati e ovociti fecondati in modo anomalo.
Si possono rilevare anomalie di fecondazione?
In questo momento è possibile rilevare una fecondazione anomala, ad esempio se sono entrati due spermatozoi e c’è una tripla codifica genetica.
È importante rilevare le fecondazioni anomale, poiché questi ovociti potrebbero dividersi correttamente e dare origine a embrioni morfologicamente normali, ma geneticamente anormali, che non dovrebbero essere trasferiti in nessun caso.
Tutti gli ovociti inseminati in vitro sono fecondati?
No. In condizioni normali, con spermatozoi provenienti dall’eiaculato, il tasso di fecondazione nella FIV e nella FIV-ICSI è di circa il 70%.
Il primo ciclo di FIV di una coppia è diagnostico e ci permette di osservare la fertilità di ogni coppia. Possiamo riscontrare bassi tassi di fecondazione (5-20%) o addirittura un fallimento totale della fecondazione.
Le anomalie cromosomiche nell’embrione sono più frequenti nella FIV rispetto alla riproduzione naturale?
No. Sebbene l’età media delle pazienti che si sottopongono alla FIV per avere il primo figlio sia più alta rispetto alla popolazione generale, e quindi il rischio di anomalie embrionali sia più elevato, in pratica non si osservano tassi più elevati di anomalie genetiche nei bambini nati dopo la FIV.
Nemmeno il processo di FIV-ICSI in sé comporta un rischio maggiore di anomalie genetiche, ad eccezione di quelle che sarebbero attribuibili allo sperma fornito dal partner maschile.
2 giorni dopo la fecondazione in vitro
Che cosa si osserva due giorni dopo la FIV?
48 ore dopo la FIV, si osservano i primi embrioni. Proprio come le persone, non ci sono due embrioni uguali: ogni embrione ha le sue caratteristiche e a questo punto può già essere diviso in 2, 3, 4 o 5 cellule. Né tutti gli embrioni sono della stessa qualità all’interno dello stesso ciclo.
Possiamo considerare che un buon embrione è quello che presenta, al secondo giorno, 4 cellule di uguali dimensioni, con percentuali di frammentazione non superiori al 10-15%.
Tuttavia, ci sono embrioni che, improvvisamente, al secondo o al terzo giorno, vedono scomparire una delle loro cellule, passando, ad esempio, da quattro a tre e poi continuano a dividersi, come se non fosse successo nulla. Fino ad oggi, questo fatto era considerato anomalo, ma uno studio dell’Institut Marquès ha dimostrato che gli embrioni che hanno riassorbito le cellule e poi continuano a dividersi fino alla blastocisti (la fase iniziale dello sviluppo embrionale, che appare tra il 5° e il 6° giorno dopo la fecondazione) hanno lo stesso tasso di impianto, gravidanza evolutiva e nascita di un bambino sano.
3 giorni dopo la fecondazione in vitro
Come sono gli embrioni tre giorni dopo la fecondazione?
Gli embrioni devono aver raddoppiato il numero di cellule che avevano il secondo giorno.
Un buon embrione al terzo giorno è quello che ha tra le 7 e le 9 cellule, con percentuali di frammentazione variabili non superiori al 5-15%.
Blastocisti
In che cosa consiste la coltura lunga?
Consiste nel coltivare gli embrioni fino al quinto giorno dopo la puntura.
Una blastocisti è una massa di cellule con una cavità centrale riempita di liquido chiamata blastocele e circondata da due diversi strati cellulari. Quello esterno (trofoectoderma) è quello che darà origine alla placenta e quello interno è quello che darà origine all’embrione.
Quali sono i vantaggi della coltura lunga?
Il trasferimento di embrioni allo stadio di blastocisti consente una migliore selezione degli embrioni, aumentando il tasso di impianto.
In molti casi permette di trasferire un solo embrione, evitando il rischio di gravidanze multiple ed è la tecnica ideale per le pazienti che si sono sottoposte a diversi trattamenti e non hanno ottenuto una gravidanza.
Tutti gli embrioni possono raggiungere lo stadio di blastocisti?
No. Non tutti gli embrioni hanno la capacità di raggiungere questo stadio, ma se le condizioni di laboratorio sono ottimali e si utilizzano i terreni di coltura appropriati, il 60% degli embrioni raggiungerà lo stadio di blastocisti.
La coltura di blastocisti è indicata a condizione che gli embrioni al giorno+2 e al giorno+3 mostrino una buona morfologia.
Le blastocisti possono essere congelate?
Sí. affinché il processo abbia successo è importante vitrificare blastocisti di buona qualità, poiché non tutte le blastocisti hanno la capacità di impiantarsi.
Il nostro laboratorio ha una vasta esperienza nella vitrificazione e devitrificazione delle blastocisti, con un tasso di sopravvivenza registrato del 99%.
Il nostro laboratorio è strutturato per ottenere i tassi più elevati di embrioni allo stadio di blastocisti. A tale scopo disponiamo di:
- Incubatrici all’avanguardia che consentono la coltura di embrioni con pressione parziale di ossigeno.
- Tecnologia time-lapse (Embryoscope) che evita di dover rimuovere gli embrioni dall’incubatrice per valutare il loro sviluppo embrionale e quindi evita lo stress ossidativo che questo produce.
- Terreni di coltura speciali.
- Controlli di qualità rigorosi.
Grazie a questi terreni, il 60% degli embrioni in coltura nel nostro laboratorio raggiunge lo stadio di blastocisti.