L’Institut Marquès ha presentato al 37° Congresso Nazionale della Società Spagnola di Fertilità (SEF) il primo studio internazionale che valuta il tasso di successo della fecondazione in vitro (FIV) con donazione di ovuli in donne che hanno superato una leucemia o un linfoma.
Secondo i dati presentati al SEF dall’équipe dell’Unità di Oncoriproduzione dell’Institut Marquès, le donne che hanno subito un tumore ematologico riescono ad avere un figlio grazie alla riproduzione assistita nel 73% dei casi. Questo lavoro scientifico è il primo studio internazionale che confronta il tasso di gravidanza attraverso il trattamento di ovodonazione in pazienti che hanno superato un cancro ematologico con donne che soffrono di sterilità senza alcuna storia di cancro. I risultati mostrano che le possibilità di avere un bambino sano sono molto simili.
La gravidanza è sicura sia per la madre che per il bambino
Leucemie e linfomi sono i tipi di cancro con la più alta incidenza nell’infanzia e nell’adolescenza. Nel caso delle donne, il loro trattamento (chemioterapia o radioterapia) causa un’insufficienza ovarica precoce e un elevato rischio di sterilità. Pertanto, chi desidera diventare madre in futuro ricorrerà molto probabilmente alla riproduzione assistita e, nella maggior parte dei casi, alla fecondazione in vitro (FIV) con ovuli di donatrici. L’esperienza dell’Institut Marquès ha dimostrato che questo trattamento di riproduzione assistita è sicuro sia per la madre che per il bambino e non aumenta il rischio di cancro alla riproduzione.
A Barcellona, l’Institut Marquès è stato uno dei primi centri di fertilità a creare un’unità specializzata in Oncoriproduzione. Lo studio presentato all’ultimo congresso nazionale della SEF è il risultato di 11 anni di programma di donazione di ovociti per donne sopravvissute al cancro.
Non rinunciare alla maternità
Informarsi fin dal momento della diagnosi è essenziale per preservare la fertilità prima di iniziare il trattamento. Il congelamento degli ovuli può essere una delle opzioni per le donne che desiderano diventare madri in futuro. Attualmente, le donne impiegano più di 7 anni tra la diagnosi di cancro e la prima consultazione sulla fertilità, un tempo molto più lungo di quello raccomandato.
All’Institut Marquès, l’Unità di Oncoriproduzione valuta ogni caso. Un comitato multidisciplinare è responsabile della consulenza a queste pazienti, che nell’80% dei casi ottengono una gravidanza. Due anni dopo la consultazione, 7 pazienti su 10 sono diventate madri. Solo il 10% delle donne che hanno iniziato il trattamento riproduttivo ha avuto gli ovuli vetrificati prima del trattamento oncologico.
I trattamenti seguiti da coloro che hanno superato il cancro per diventare madri sono stati: donazione di ovuli (84%), fecondazione in vitro (3,9%) e donazione di embrioni (11,7%).
Secondo i dati dell’Institut Marquès, l’età media di questi pazienti è di 40 anni e il tipo di tumore più comune è quello al seno (35%), seguito dai tumori ematologici, come leucemie o linfomi (29%), e dal tumore alle ovaie (14%).